Materia prima per eccellenza nella produzione è quindi l'argilla: prelevata da giacimenti superficiali o poco profondi, è un composto inorganico che grazie alla presenza di acqua e di fillosicati risulta naturalmente molto malleabile, il che la rende molto facile da lavorare anche con le mani. Quando è asciutta, diventa rigida e fragile e se successivamente sottoposta a cottura, al fine di ottenere vari materiali a seconda dell'uso, diventa solida. I tre tipi di argilla usata sono:
- Caolino: impiegato in diversi settori, compreso quello edilizio, è usato nelle porcellane cinesi. Presenta bassa plasticità, colore bianco ed è refrattario.
- Argilla sabbiosa: derivante dal consolidamento del fango alluvionale, presenta alta plasticità e grana fine.
- Argille refrattarie: sono specialmente resistenti al fuoco.
Le tipologie di materiali ceramici sono molteplici, per cui sono state elaborate diverse classificazioni. Uno schema semplice è consultabile sul sito
http://antiqua.mi.it/ceramica_virgilio.htm
http://antiqua.mi.it/ceramica_virgilio.htm
In particolare vengono classificati in due grandi gruppi:
- materiali ceramici tradizionali, base di argilla, silice, generalmente sotto forma di sabbia di quarzo e feldspati.
- materiali ceramici avanzati, costituiti da composti puri o quasi puri, ottenuti per sintesi chimica.
- della qualità delle argille;
- della presenza di additivi nell'impasto;
- della temperatura e della modalità di cottura;
- degli eventuali trattamenti superficiali.
Motivo per il quale esistono tipi diversi di ceramiche:
- ceramiche a pasta compatta: i gres e le porcellane. Hanno una bassissima porosità e buone doti di impermeabilità ai gas e ai liquidi. Non si lasciano scalfire.
- ceramiche a pasta porosa: sono tipicamente le terraglie, le maioliche e le terrecotte. Hanno pasta tenera e assorbente, più facilmente scalfibile.
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