giovedì 31 ottobre 2019

Step #8 - La Cosa

In questo post si approfondirà ulteriormente ciò che da ora in poi sarà l'oggetto principale dell'attenzione e delle ricerche del blog, illustrando le ragioni sottostanti alla scelta fatta.

La ceramica grottagliese è suddivisa in più categorie: l’arte capasonara, faenzara e moderna. 
L’arte capasonara realizza recipienti denominati capasoni, simbolo dell’abbondanza, che hanno capacità variabili, da pochi litri a circa 300 l, in cui venivano conservati vino e olio.
L’arte faenzara, così denominata perché trae le sue origini da Faenza, grande centro ceramico, produce la faenza (maiolica) bianca. Sarà data particolare rilevanza a questo specifico tipo di ceramica, in cui rientrano i "bianchi di Grottaglie" e i pomi. Le decorazioni tradizionali più tipiche dell’arte popolare pugliese sono il fiorellino blu su bianco e il galletto ruspante (simbolo della ceramica grottagliese), che ornano servizi da tavola, mentre l’oggetto simbolico popolare della casa era la zuppiera, un tempo al centro d’ogni tavola, anche la più povera.
Inoltre, come visto nel post #2 dedicato alle cose del luogo, nell'artigianato locale hanno rilevanza l’arte della miniatura e del fischietto, dalle forme più svariate, raffiguranti caratteristici personaggi, come la pupa baffuta vista nel mito (post #5) e animali di vario colore.
La ricerca del blog vuole essere incentrata sulle tradizioni pugliesi, per riscoprire attività, mestieri, cose del passato; un viaggio nel tempo tra manufatti e vere e proprie opere d'arte, artefatti ormai in disuso ma non dimenticati, immortali nei ricordi di coloro che le tramandano di generazione in generazione.
Da sempre a Grottaglie ogni pezzo è unico: entrare nel quartiere delle ceramiche è come entrare in un’altra dimensione, lontana e diversa da quella che viviamo tutti i giorni. I vasai, i ceramisti sono creatori originali, anche se i modelli e i tipi si somigliano (e danno il carattere unitario a questa ceramica, inteso come "sapienza di comunità"), ognuno si forma una sua personalità che lo distingue da tutti gli altri: ognuno ha il suo stile, la sua mano, la sua specialità.
È un mondo ricco di colori, materiali, idee, ma anche fatto di dedizione, sacrificio e studio, che non può prescindere dalla produzionele fasi della lavorazione sono molto delicate e complesse, ci vuole una competenza scientifica particolare per ottenere certi colori, certe sfumature: l’argilla permette di essere creativi ma richiede anche competenza tecnica, il lavoro della ceramica non s’improvvisa.
La storia della ceramica non si è fermata e la sua avventura di forme, colori, usi vari continua fino ad oggi, testimonianza tangibile dell’estro, del lavoro e della vita dell’uomo di cui è sempre stata accessorio indispensabile. 

https://www.repubblica.it/viaggi/2019/07/08/news/grotte_vicoli_e_ceramica_grottaglie_un_altro_modo_di_scoprire_la_puglia-230718644/

lunedì 28 ottobre 2019

Step #7 - Il Film

Nonostante lunghe ricerche, non sono stati trovati film ambientati a Grottaglie se non il docufilm Fame, co-diretto da Giacomo Abbruzzese, regista tarantino, e prodotto da La Luna Productions in collaborazione con Dugong, presentato durante l’edizione 2017 del festival Corto Dorico.
Il film narra la storia di Angelo Milano, regista assieme a Giacomo Abbruzzese e voce narrante del racconto, un ragazzo che, dopo essersi laureato a Bologna, è tornato nella sua Grottaglie con l'idea di organizzare un festival d’arte urbana, il Fame Festival, trovando però la forte opposizione dell'amministrazione locale. Angelo introduce la sua storia raccontando chi è, cosa fa e come tutto ha avuto inizio: l’artista chiama alcuni colleghi da altre parti del mondo, cominciano ad apparire in città le prime testimonianze della street art, un’arte arrivata dal nulla e considerata proibita, sporca ed assolutamente non necessaria: l’idea è quella di sconvolgere il piccolo paese. Il gruppo di artisti guidato da Angelo deve però fare i conti con un’amministrazione comunale che preferisce le sagre di paese e falsi figli d’arte ad un’arte più audace, provocatoria, giovane, completamente inconsueta al contesto. Ma se da un lato c’è una grande chiusura da parte delle istituzioni, dall'altro desta curiosità nella comunità stessa: i grottagliesi iniziano ad aprirsi agli artisti prima con timido interesse poi arrivando persino a chiedere di realizzare opere che possano dare un forte messaggio alla gente.
Fame è un docufilm sul mondo dell’arte di strada e in generale sullo stato dell'arte in Italia: riesce a descrivere perfettamente la scarsa attenzione culturale che verte soprattutto nel sud Italia.

Di contro, diversi registi hanno scelto Grottaglie come luogo per svolgere le riprese dei loro film, come ad esempio la pellicola “The tracker” uscito nel 2018, di Giorgio Serafini, con Dolph Lundgren (Ivan Drago in Rocky IV), Marco Mazzoli e Anna Falchi, una produzione della Sun Film di Taranto con Polifemo e Bic Production, e “Vivi la vita”, 2019, di Valerio Manisi, film drammatico in cui il ruolo del protagonista è interpretato da Alvaro Vitali, l’attore che ha impersonato una delle maschere più celebri d’Italia, Pierino.

Step #6 - Il nome del luogo

Il suo territorio di Grottaglie si caratterizza per l’esistenza di numerose caverne presenti nelle gravine, lunghe e profonde fenditure tipiche dei terreni calcarei. Pertanto Grottaglie, in dialetto «Li Vurtàgghij», vuol significare «parecchie, differenti grotte» («Cryptae aliae»): deriva dal latino Kriptalys e dal greco Κρυπταλύς, nome che sottolinea la presenza di grotte (krypta, κρύπτα), in gran parte del suo territorio. È da queste grotte che ha inizio la storia della città: esse hanno dato ospitalità all'uomo sin da epoche remote, già dal Paleolitico a cui risalgono alcuni reperti archeologici qui ritrovati. Alcuni storici, seppure in minoranza, ritengono che la denominazione «Grottaglie» possa aver avuto origine da «Hortalia» (molteplici terreni coltivati, orti) o da «Kryptàdion» (celato)











Li Vurtàgghij – Grottaglie


Sitografia: http://archivio.grottaglieinrete.it/public/post/i-ceramisti-di-grottaglie-saggio-storia-e-leggende-sullorigine-della-citta--8179.asp

Bibliografia: R. QUARANTA – S. TREVISANI, Grottaglie. Vicende, arte, attività della città della ceramica, Grottaglie, 1986

Step #5 - Il Mito

lI prodigio della Vergine


Il tempio della Vergine Assunta, oggi della Mutata, forse esistente già nel X secolo, fu edificata nella Foresta Tarantina ai piedi della Murgia martinese. In questa primitiva chiesa, anticamente chiamata “S. Maria in silvis”, c'era l'affresco della Madonna dipinto sulla parete a Sud e rivolto verso Martina Franca, fatto che ne faceva dedurre il possesso del luogo ai martinesi. Ma i martinesi, la tradizione vuole, non curavano tanto il luogo a differenza dei grottagliesi, più devoti. Quindi avvenne un prodigio. Il lunedì di Pentecoste del 1359 miracolosamente l'immagine della Madonna fu ritrovata dipinta sulla parete a Nord, rivolta verso Grottaglie. Tale fatto decretò per sempre i diritti dei Grottagliesi sul luogo sacro. Questo mutamento di posizione è all'origine del toponimo Madonna della Mutata. Ci sarebbe però, a tal proposito, anche una spiegazione basata su una ricerca storica, condotta da Ciro Cafforio (1954), nella quale si  mette in relazione il nome "Mutata" con il luogo di ristoro e cambio cavalli, una "mutationes" del periodo romano, ma la tradizione orale che si fonda sul miracolo ha sempre convinto intere generazioni sul prodigio compiuto dalla Vergine
Il popolo quindi si consacrò alla Vergine Assunta, ergendola a Patrona Principale. Da allora, la festività della Pentecoste viene solennizzata come festa della Madonna di Mutata, con processione e festeggiamenti, la cui imponenza è andata diminuendo durante gli anni. Tra il XVI e XVII secolo i grottagliesi organizzavano una grande manifestazione di ringraziamento per una intercessione avvenuta nella primavera del 1570 durante la guerra tra cristiani e turchi. Sulle sponde del litorale calabro le truppe cristiane, capeggiate dal grottagliese Pietro D’Onofrio, dovettero scontrarsi con gli invasori turchi, molto più numerosi. Il comandante, avvertendo la sconfitta invocò l’aiuto della Madonna di Mutata: la sconfitta dei cristiani mutò così in vittoria. 

La Pupa baffuta

Una leggenda locale, legata a una delle miniature tradizionali della ceramica grottagliese, la Pupa baffuta, racconta che nel Settecento un vignaiolo di Martina Franca convolò a nozze con una splendida fanciulla di Grottaglie. La fanciulla, essendo di Grottaglie, doveva trascorrere, secondo la “ius primae noctis”, un’antica pratica medievale,  la prima notte di nozze con il feudatario. Il vignaiolo, che si rifiutò di accettare, decise di vestirsi da donna e provare a ingannare il principe: con abiti fastosi si recò al castello, dimenticando però di tagliarsi i baffi. Quando arrivò al cospetto del principe fu ovviamente scoperto per cui il principe ordinò di condannarlo a morte, ma saputo che l’ingannatore aveva un pregiato vigneto, gli intimò di portare a corte tutto il vino che aveva ottenuto dai suoi terreni in delle anfore che avessero le sue fattezze di travestito, pena la morte. Il vignaiolo girò tutte le botteghe del quartiere per farsi fare delle anfore a lui ispirate trovando l'aiuto dei figuli, che ne produssero circa settecento per permettere al vignaiolo di aver salva la sua vita e l’illibatezza della sua amata.

Step #4 - Le citazioni

Autore: Adriano Sofo, Anna Rita Valente
Titolo: Territorio e identità. Le ceramiche di Grottaglie: un'esperienza didattica
Città: Grottaglie
Anno: 2015
Pagina: 80

"Il toponimo di Grottaglie rimanda senza equivoci ad un elemento peculiare del fenomeno carsico, cioè la grotta presente anche nello stemma della cittadina. il territorio grottagliese è interessato da una serie di incisioni vallive, gravine o lame che solcano i terrazzi tufacei digradanti delle ultime propaggini delle Murge di Martina Franca." [...] La storia della cittadina affonda così le radici nel buio dei tempi. Procedendo da Nord Ovest a Sud Est si incontra una serie di gravine di vari dimensione ed importanza[...]. Com'è noto, le due incisioni ospitano attualmente le fabbriche di ceramica. Non è da escludere che anche i terrazzi di Grottaglie fossero sede di un villaggio protostorico e le due gravine sedi di necropoli rupestri". 

mercoledì 23 ottobre 2019

Step #3 - I Libri


Cenni storici

Copertina anteriore
Titolo: La città di Grottaglie e il convento dei Cappuccini. Brevi cenni storici

Autore: Orazio Renato Caliandro

Editore: Congedo, 2019


"Tuscon to Grottaglie" e "Grottaglie, and home"



Titolo:   Tucson to Grottaglie: A history of the 449th Bomb Group, Forty-              Seventh Wing, Fifteenth Air Force: a group history,
Autore:  Damon Turner,1985
Editore: 449th Bomb Group Association (1985)


Titolo: "Grottaglie, and home" a history of the 449th bomb group forty-      seventh wing fifteenth air force                                                        Autore:  449th Bomb Group Association 
Editore : Turner Publishing Company, 1989

Due dei quattro libri scritti sulla storia del 449th Bomb Group, gruppo di bombardieri dell'esercito statunitense durante la II guerra mondiale avente base operativa a Grottaglie dal Gennaio 1944 fino alla fine della guerra in Europa nel Maggio 1945. Narrano, col supporto di numerose fotografie, le missioni e i combattimenti, per un totale di 254 operazioni militari, verso obiettivi nell'est e centro Europa



Sulle ceramiche



 Titolo: La ceramica in archeologia, 2: antiche tecniche di lavorazione e           moderni metodi di indagi                                                           Autore:  di Ninina Cuomo di Caprio, 2007                                     Editore: "'L'ERMA" di BRETSCHNEIDER
Manuale tecnico di tecnologia mineraria, ad uso essenzialmente didattico, il testo è uno studio delle tecniche di lavorazione della ceramica che unisce la tradizione con le analisi scientifiche moderne, eseguendo un connubio tra studi chimici-fisici e archeologici e la sapienza degli antichi vasai. In particolare l'autrice descrive le attività di una tipica bottega tradizionale grottegliese, descrivendo in un inserto la vita dell'officina.



Titolo: Grottaglie, Profili Di Vita e Poesia Del Passato, 2008
Autori: Mastro, Gaspare & Cosimo Luccarelli
EditoreCeramiche Nicola Fasano

Una collezione di 35 opere pittoriche  Gaspare Mastro, con commenti alle opere stesse di Cosimo Luccarelli, che hanno come tema gli aspetti di vita quotidiana domestica nelle famiglie grottagliesi di ieri. Un’opera di natura antropologica, volta al recupero e alla conservazione di tradizioni, usi e costumi della Grottaglie di un tempo dove il tema centrale è il passato, indagato non solo per fermare la graduale e incessante distruzione di tradizioni, abitudini di vita e mentalità profondamente radicate nella gente del Sud, ma anche per rendere fruibile, attraverso i colori e le parole, il patrimonio umano e culturale ereditato negli anni.


Curiosità


TitoloLi sciuechi ti nna vota. Così si giocava a Grottaglie e non solo, 2012  Autore: Cosimo Ochhibianco                                                                        Editore: Congedo


lunedì 21 ottobre 2019

Step #2 - Le cose

Le Ceramiche


Una specializzazione peculiare di Grottaglie è la produzione di ceramica, con la quale il comune è spesso identificato. Questa tradizione, trasmessa ancora oggi alle generazioni più giovani, in passato rivestiva un ruolo fondamentale nella vita degli uomini, soddisfacendo il loro bisogno primario di igiene e di conservazione degli alimenti, ma anche la loro necessità di possedere oggetti che assolvessero ad una funzione puramente ornamentale. Ai giorni nostri è un importante attrattore turistico per la città.

Principale centro di produzione di ceramica in Puglia grazie alle ricche cave di argilla rossa presenti sul territorio, nel cuore della città si è formato nei secoli un intero quartiere di ceramisti i quali, ricavando laboratori e forni di cottura nella roccia di ambienti ipogei, hanno saputo sviluppare una fiorente attività artigianale oggi riconosciuta ed apprezzata in tutto il mondoAd oggi Grottaglie è l’unico centro ceramico pugliese protetto dal marchio D.O.C. e rientra tra le 46 città delle ceramiche italiane riconosciute dall'AiCC-Associazione Italiana Città della Ceramica. 

Principali prodotti nella ceramica grottagliese, esposti presso il Museo della Ceramica, sono:

  • I "Bianchi di Grottaglie", che consistono in oggetti finemente decorati con uno smalto bianco stannifero, manifattura artistica propria di un certo tipo di produzione elitaria caratterizzata dal’esaltazione della forma pura, dalla ricerca della perfezione e dell'eleganza 
  



  • I "Capasoni", ceramiche rustiche popolari, sono contenitori di grandi dimensioni destinati a contenere vino caratterizzate da decorazioni di colore verde marcio, giallo ocra, blu e manganese.







  • Il "Pumo", classico simbolo grottagliese, è un oggetto in terracotta dalla forma di un bocciolo, che figura spesso come ornamento agli angoli dei balconi delle abitazioni nel centro storico cittadino. E' soggetto alla fantasia dell’artista: ognuno lo decora secondo il proprio stile e la propria visione artistica.




Fischietti di terracotta


I fischietti di terracotta sono uno dei prodotti artigianali, insieme alle ceramiche, più caratteristici della tradizione pugliese. Diffusi in diverse zone della regione soprattutto tra Grottaglie e Rutigliano, questi piccoli oggetti sonori venivano utilizzati come richiamo e come gioco per i bambini, assumendo colori sgargiantile e le forme più svariate, spesso ispirate al mondo animale (elefanti, leoni, leopardi, gatti, cani) e legate a simbologie di natura propiziatoria come ad esempio il galletto, simbolo di virilità e fertilità e che identifica la ceramica pugliese nel mondo.

Però, sebbene la produzione coinvolga diverse zone e località della regione, soltanto Rutigliano può essere definito il “paese simbolo” del fischietto in terracotta.



I Presepi

“Lu pirsépiu” (il presepe), costituito da statuine in terracotta colorate conservate negli anni, è una tradizione antichissima, consolidata e seguita nel tempo dalle famiglie grottagliesi, un’appuntamento annuale che non è soltanto un simbolo religioso ma anche un’espressione culturale in cui la comunità si identifica e si unifica. “Lu pasturaru” (il figulo che costruisce i pastori per il presepe) è un mestiere che solo pochissimi maestri dell’arte presepiale continuano ancora oggi nelle botteghe grottagliesi, un mestiere scomparso quindi, ma che viene ricordato nel periodo natalizio, quando nel presepe vengono sistemate le statuette verniciate di creta, che molte famiglie grottagliesi conservano ancora con curaI maestri ceramisti grottagliesi contribuivano allo sviluppo dell’arte presepiale riproducendo figure sacre e personaggi di vita quotidiana grottagliese che nel tempo si sono modificati nelle espressioni, abiti e mestieri.
Un esempio di questa arte è custodito nella Chiesa dedicata alla Madonna del Carmine: il Presepe del 1530 dello scultore Stefano da Putignano. La sua Natività in pietra policroma è una dei presepi più antichi d’Italia oggi visitabili tanto che un esperto scrive che “il presepe della chiesa del Carmine di Grottaglie costituirà così la tipologia di una lunga tradizione che troverà continuatori nella regione fino al ‘700


Step #1- Il Luogo

Il luogo oggetto del blog è Grottaglieun comune italiano della provincia di Taranto in Puglia, che conta 31 856 abitanti. 
Grottaglie sorge sul pendio di una collina delle Murge a pochi chilometri da Taranto: il suo territorio è interessato dalla presenza di gravine, canyon lungo i quali sono state scavate numerose grotte, caratteristica che è valsa al comune l'appellativo di città dalle molte grotte”. 
Coordinate: 40°32′ N17°26′ E