venerdì 27 dicembre 2019

Step #27 - Il museo della cosa

Volendo provare a progettare un museo della ceramica, è opportuno fare riferimento al Museo della Ceramica di Grottaglie, centro che raccoglie sia l'antica tradizione artigianale grottagliese, con reperti datati tra l’VIII ed il IV sec. a.C., sia espressioni della ceramica contemporanea: esso racconta, con la mostra di manufatti, oggetti, cose, la storia di una piccola realtà rurale.
Nel museo, oltre a testimonianze di oggetti caratteristici come anfore, capasoni e manufatti di uso domestico, spazio rilevante verrebbe dedicato ai "Bianchi di Grottaglie", ai pomi, e più in generale, a ceramiche che hanno un valore più "artistico", puramente ornamentale, in modo da mostrare il contrasto tra la tradizione e le sue più recenti innovazioni. Ad esempio, sarebbero presenti le ceramiche di Giorgio di Palma, http://giorgiodipalma.com/, "ceramiche di cui non c’era bisogno", riproduzioni di oggetti di uso quotidiano, in dimensioni reali, prive di funzionalità ma cariche di significati estetici e concettuali. 
Sarebbe presente inoltre una sezione dedicata a ceramiche provenienti da altri centri ceramici pugliesi, da altre località di produzione nazionali ( es. Ferrara, Albissola, Faenza), ma anche da paesi stranieri, già brevemente presentati in questo post, in particolare alla ceramica Raku, "una tecnica di costruzione e di cottura giapponese per la fabbricazione di ciotole in argilla per la cerimonia del tè" (Wikipedia).

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