martedì 7 gennaio 2020

Step #33 - La sintesi finale

Come ultimo post del blog, si presenta una sintesi finale del percorso che attraverso i 33 step ha portato all'approfondimento della ceramica, un'arte fondamentale per la comunità a cui appartengo.
Partendo dalla localizzazione geografica del luogo scelto, sono stati esaminati alcuni suoi aspetti particolari e alcune curiosità: dall'origine del nome, ai miti tramandati da generazione in generazione nella comunità, fino ai film e ai libri, da cui sono state tratte alcune citazioni, che l'hanno visto come protagonista o semplicemente come sfondo per raccontare le proprie storie. Sono stati individuati alcuni oggetti caratteristici che identificano Grottaglie in Italia ma anche all'estero, e tra questi, per il successivo approfondimento del blog, è stata scelta la ceramica, il principale prodotto della cultura e della tradizione del paese.
Sulla ceramica, in particolare quella faenzara, si è quindi spostata l'attenzione del blog, nuovamente partendo da una ricerca sul nome ( il termine in dialetto e in lingue straniere), per poi affrontare gli aspetti più tecnici di quest'arte, analizzando i moltissimi materiali che la compongono, le azioni, l'anatomia, la tassonomia e la scienza, intendendo con ciò una breve descrizione delle proprietà chimico-fisiche dei materiali ceramici e le fasi del ciclo produttivo, che è un aspetto fondamentale. Inoltre sono state presentate alcune applicazioni nel mondo dell'ingegneria, dell'edilizia, in particolare in cucina, e dell'informatica, le sue evoluzioni future e alcuni brevetti.  
Successivamente, sono stati considerati gli aspetti culturali della ceramica: dai proverbi al simbolismo, fino alla sua presenza nell'arte, nel cinema, nei fumetti, nella letteratura e nella musica.   
Dopo aver racchiuso in una mappa concettuale e in una "nuvola dei nomi" i concetti generali(nodi) e averli legati tra loro mediante relazioni(rami), si è passati alla ricerca di particolari legami della ceramica ad esempio con i numerila sua presenza nei francobolli e nella quotidianità in casa, alla definizione di un progetto di un museo e nella ricerca di un protagonista, una figura importantissima per l'evoluzione della ceramica grottagliese.
Infine è stato stilato un abbecedario che cerca di coprire tutte le dimensioni della ceramica, tecniche e artistiche, associando delle parole chiave ad ogni lettera dell'alfabeto.    

Step #31 - L'ABC della cosa

A come Argilla
Materia prima fondamentale nella produzione della ceramica. Utilizzata fin dall'antichità, l'argilla è naturalmente molto malleabile ed è quindi molto facile da lavorare anche con le mani. 

Immagine correlata

B come Besio
Tipologia di ceramica protagonista della ricerca di un altro blog del corso di Storia delle Cose 2019


C come Capasone
Vaso tradizionale, di forma cilindrica, senza manici usato per conservare olio e vino. 


D come Degasatrice
Macchinario moderno che si usa per preparare l’argilla (la degasazione consiste nel liberare tutte le bolle d’aria che ci sono nell'argilla per poterla lavorare al tornio).













E come Edilizia
Con la ceramica si producono moltissimi oggetti utili nell'industria edile come piastrelle, tegole e laterizi per rivestimento e copertura, vasellame e stoviglie


F come Fasano
Famiglia storica di ceramisti grottagliesi. Dal 1623 si hanno notizie dell'antesignano dei Fasano, un "figulo" impegnato nella produzione delle ceramiche d'uso tradizionali tipiche del Sud Italia.
FASANOCERAMICHE srl è marchio leader delle manifatture ceramiche del Sud Italia, con filiale anche nel centro storico di Roma gestita da Carmen Fasano (membro della stessa famiglia).
https://www.fasanoceramichesrl.com/chi-siamo.html


G come Galletto (galluzz in dialetto)
Simbolo caratteristico della ceramica grottagliese. In questo articolo Franco Fasano, ceramista ed erede dell'azienda storica Nicola Fasano, ne racconta le origini. 













H come Habitat
La tradizione artigiana a Grottaglie è potuta sorgere e si è evoluta grazie alle particolari condizioni dell'habitat in cui la città è sorta. E' la natura, i caratteri morfologici dei luoghi, l’abbondanza particolare di certe materie prime, a determinare l’evoluzione sociale e culturale di una comunità.


I come Ingobbio
Gli ingobbi sono rivestimenti terrosi, cioè porosi, a base argillosa molto utilizzati in ceramica. L'ingobbio è quindi uno strato sottile a base di argilla che ricopre la superficie del manufatto allo scopo di migliorarne l'aspetto (livella le rugosità della superficie), la funzione, conferendo al pezzo un grado di impermeabilità superiore a quella del corpo ceramico sottostante e offrendo inoltre nuove possibilità per la decorazione.


L come Laterizio
Prodotto in materiale ceramico a pasta porosa, è un importantissimo materiale da costruzione (mattone pieno e forato, la pignatta ecc.) utilizzato nell'edilizia sin dalla preistoria in zone pianeggianti e vallive, prive di altri materiali da costruzione, come il legno o la pietra, ma ricche di argilla.


M come Manifesto
Il Manifesto futurista della Ceramica e Aereoceramica fu pubblicato il 7 settembre 1938 sulla Gazzetta del Popolo, a firma di Filippo Tommaso Marinetti, fondatore del movimento futurista e di Tullio d'Albisola, ceramista futurista
https://a236550.blogspot.com/2019/12/step-23-la-cosa-nella-letteratura.html



N come Novella
Nella novella "Gallina Attaviani dà un bel mangiare a uno forestieri, credendo sia gran maestro d’una arte, e mangiato, truova il contrario; di che s’ha perduta spesa, e rimane scornato" la ceramica è protagonista.
Novella CLXXXIIII, Il Trecentonovelle, Franco Sacchetti, 1399 
https://it.wikisource.org/wiki/Il_Trecentonovelle/CLXXXIII  


O come Ossidi 
Minerali e materie prime inorganiche molto importanti che entrano nella composizione degli smalti ceramici, decorazioni, smalti per metalli e dei preparati per colori.


P come Pomo 
Il "Pumo", classico simbolo grottagliese, è un oggetto dalla forma di un bocciolo circondato da tre foglie d’acanto, oggi utilizzato a scopo ornamentale agli angoli dei balconi delle abitazioni.














Q come Quartiere (della ceramica)
Lo storico Quartiere delle ceramiche di Grottaglie si estende nella parte bassa del paese, accoglie circa cinquanta botteghe di artigiani, alcune delle quali scavate nella roccia.








R come Raku
Il raku è una tecnica di cottura la cui origine viene fatta risalire al Giappone del XVI secolo, parte di una delle più antiche tradizioni nipponiche: la cerimonia del tè.
La ceramica Raku è ottenuta con una particolare tecnica di seconda cottura dell’argilla, differente da quella impiegata per le creazioni classiche, che viene effettuata in un forno a gas; 

Risultati immagini per ceramica raku


S come Salita
Salita è uno dei termini del gergo professionale: gli artigiani chiamano "salita" la fase della cottura nel quale la temperatura “sale” fino a raggiungere circa 1050 gradi. L'espressione è sinonimo di cottura.


T come Tornio
Macchina utensile utilizzata per la lavorazione di un pezzo posto in rotazione.
Strumento essenziale per produrre svariati oggetti, un tempo era azionato dall'uomo che mediante un movimento cadenzato del piede spingeva la ruota sottostante. Attualmente si usa soprattutto il tornio elettrico azionato da un pedale.













U come Umidità
Qualità ed efficienza nella fabbricazione di ceramiche e mattoni si basano sul monitoraggio di umidità e temperatura durante il processo di produzione, in particolare nella fase dell'essiccamento. Una superficie perfetta infatti si ottiene solo con la presenza di umidità ma i pezzi non si devono deformare o avere crepe.


V come Vasaio

Parete e fondo, in cui la brocca consiste e in virtù di cui sta in piedi, non sono ciò che propriamente contiene. Se però il contenere risiede nel vuoto della brocca, allora il vasaio, che forma le pareti e il fondo della brocca sulla sua ruota, non fabbrica propriamente la brocca. Egli dà solo forma all’argilla. Anzi, no: egli dà forma al vuoto. Per esso, in esso e da esso egli foggia l’argilla in una forma. Il vasaio coglie anzitutto e costantemente l’inafferrabile del vuoto e lo produce come il contenente nella forma del recipiente. Il vuoto della brocca determina ogni movimento della produzione. La cosalità del recipiente non risiede affatto nel materiale di cui esso consiste, ma nel vuoto, che contiene. Ma la brocca è davvero vuota?
 Martin Heidegger


Z come Zuppiera
L’oggetto simbolico popolare della casa, un tempo al centro d’ogni tavola, anche la più povera, oggi quasi dimenticata ma vincolo indissolubile col passato.












venerdì 3 gennaio 2020

Step #32 - Le azioni della cosa/ con la cosa


  • Mangiare e conservare (piatti, vasi, brocche, capasoni)
  • Rivestire (piastrelle)
  • Esporre (pomi, piatti da muro, soprammobili)
  • Modellare e impastare (argilla, creta)
  • Decorare (pomi,galletto)

Step #30 - La scienza e la tecnica della cosa

In questo post dedicato alla scienza e alla tecnica, si vedranno le caratteristiche chimico-fisiche dei materiali ceramici e alcune fasi fondamentali del processo produttivo.

Proprietà chimico-fisiche

I materiali ceramici sono dei composti chimici tra un metallo e un non metallo a carattere prevalentemente ionico. Essi possono essere suddivisi in due grandi gruppi: i ceramici tradizionali, costituiti da tre componenti, argilla, silice e feldspato e i ceramici avanzati, tipicamente formati da composti puri o quasi puri quali l’ossido di alluminio (Al2O3), il carburo di silicio (SiC) e il nitruro di silicio (Si3N4).
I solidi ceramici ionici presentano tipicamente una struttura cristallina, simile a quella del cloruro di sodio NaCl: la disposizione geometrica degli ioni è sempre uguale in tutto lo spazio (gli anioni occupano posizioni regolari nel reticolo atomico e i cationi posizioni interstiziali), per cui la struttura atomica dei cristalli è definita dal reticolo.

I ceramici sono relativamente fragili. La resistenza a trazione dei materiali ceramici è molto variabile, andando da valori molto bassi, minori di 0,7MPa, fino a un massimo di 7000 MPa, anche se pochi di essi superano i 170 MPa. Inoltre evidenziano una grande differenza tra la loro resistenza a trazione e a compressione (5-10 volte superiore). La rottura meccanica dei materiali ceramici avviene principalmente a causa di difetti presenti nella struttura dei materiali stessi come ad esempio pori e cricche superficiali, prodotte durante la finitura del materiale. Infine, molti materiali ceramici sono duri e presentano una bassa tenacità (bassa resistenza alle sollecitazioni dinamiche).
Le caratteristiche termiche dei ceramici sono fondamentali per le applicazioni a temperature elevate: per la loro alta resistenza termica, sono utilizzati come refrattari ma presentano dei coefficienti di dilatazione termica bassi e ciò causa difficoltà nella progettazione ingegneristica, soprattutto quando c'è la necessità di impiegare ceramici e metalli simultaneamente.

Fonte: http://ricercaceramica.it/progettazione-tecnologica/


Fasi del ciclo produttivo

Il ciclo produttivo è composta da diverse fasi a seconda del risultato che si desidera ottenere:
  1. Selezione e preparazione dell'argilla. La sua principale proprietà è la plasticità: grazie alla presenza di acqua, può essere modellata e plasmata quando è allo stato umido, mantenendo la forma acquisita dopo l’essiccazione e la cottura. Essa non è direttamente utilizzabile per il processo se si trova ancora al suo stato naturale: il materiale viene anzitutto selezionato, quindi ripulito dalle impurità, stagionato e lavato. Infine subisce un'ulteriore depurazione per eliminare eventuali bolle d'aria e a renderla compatta, per prevenire il formarsi di crepe nel prodotto finito. 
  2. Modellazione. Consente di dare la forma desiderata ai manufatti ceramici. Esistono varie tecniche di modellazione, tra cui la modellazione a mano libera, la più antica, modellazione al tornio (tornitura), e a stampo (colatura).
  3. Essiccazione. I manufatti ottenuti devono essiccare completamente all'aria per eliminare la maggior parte dell'acqua che era stata addizionata all'impasto. Una essiccazione omogenea e uniforme garantisce la durata dell'oggetto ed evita deformazioni.
  4. Cottura. Trasforma la miscela dei componenti minerali in un materiale resistente. Le caratteristiche che esso assume dipendono dalle caratteristiche di cottura (temperatura, permanenza, ciclo), e dalla composizione di partenza dell'impasto.
  5. Decorazione. Sopra o sotto al rivestimento può essere applicata un'eventuale decorazione che fa degli oggetti un'opera artistica.
  6. Smaltatura. Fase di rifinitura del prodotto, che ha lo scopo di proteggere il pezzo dall'usura, di facilitarne la pulitura e la manutenzione.
  7. Seconda cottura. Fissa lo smalto all'oggetto vetrificandolo, rendendolo così lucido e impermeabile.

sabato 28 dicembre 2019

Step #29 - I numeri della cosa


Numeri della ceramica nella Smorfia napoletana:
28 - ceramica 

16 - ceramica americana

78 - ceramica artistica 

76 - ceramica cinese  

24 - ceramica giapponese

48 - ceramica italiana 

3 - Tipi di argilla usata ( caolino; argilla sabbiosa; argille refrattarie) 

270.000 (€) - Fatturato medio di un’impresa ceramica nel 2015 ( Fonte: "La ceramica artistica in Italia imprese, luoghi, scenari e prospettive, 2019")  http://www.buongiornoceramica.it

2 - Numero di volte in cui, si suppone, sia avvenuta l'invenzione della ceramica nella storia dell'umanità (tra le popolazioni sahariane e in Giappone, da questi luoghi si è poi diffusa in tutto il mondo). (Wikipedia)

17100-15400 (a.C) - Periodo in cui si collocano i resti di ceramica più antichi al mondo (Miaoyan, Cina), datati col metodo del carbonio-14 (Fonte: Cavalli-Sforza, Geni, popoli e lingue,1996).

46 - Città delle ceramiche italiane riconosciute dall'AiCC-Associazione Italiana Città della Ceramica.

50 (circa) - Numero di botteghe ceramiche di artigiani raccolte nel Quartiere delle ceramiche di Grottaglie

800/2000 (°C) - Range di temperature in cui avviene la cottura

8 - Numero (massimo) di passaggi previsti nel ciclo produttivo della ceramica, a seconda del risultato che si desidera ottenere (foggiatura, essiccazione, ingobbio, graffito, prima cottura, smaltatura, decorazione, seconda cottura)

venerdì 27 dicembre 2019

Step #28 - Il protagonista della cosa

Domenico Lacava (1903-1973), pittore e ceramista grottagliese, è stato un artista di indiscusso valore, inventore di una tecnica particolare su ceramica chiamata “a punta d’ago”.



Nato a Grottaglie il 30 agosto 1903, frequenta da piccolo diversi studi d’arte, dai quali apprende le conoscenze tecniche e artistiche, tra cui dipingere ad olio su tela. Spinto dalla grande passione per la ceramica, traduce le sue esperienze pittoriche su maiolica: inizia così un nuovo percorso artistico, una sua personale ricerca tecnica e stilistica dal quale nascerà una tecnica decorativa che lo distinguerà per la sua originalità e rigorosità esecutiva, chiamata “a punta d’ago” ( consiste nel ricavare il disegno asportando con una punta d’ago del colore ceramico, precedentemente applicato a pennello su tutta la superficie già vetrificata delle mattonelle), con la quale rappresenta paesaggi, nature morte e ritratti.  
L’attività artistica del maestro non era però sufficiente dal un punto di vista economico al mantenimento della sua numerosa famiglia (composta da 10 figli): in assenza di committenze, era costretto a svolgere l’attività di decoratore e restauratore di interni delle abitazioni delle famiglie borghesi di Grottaglie e provincia, che riconoscevano l'alta qualità dei suoi lavori.
Ha partecipato a molte manifestazioni espositive, conseguito premi e riconoscimenti di merito. Tra le numerose opere eseguite dal maestro Lacava da segnalare un grande pannello in ceramica raffigurante “La Madonna del Sacro Cuore”, datato 1959, che si trova ad Ostuni (BR) nella Chiesa del Sacro del Sacro Cuore.

Fonte: https://grottagliesitablog.wordpress.com/2015/12/28/
https://www.youtube.com/watch?v=QI5MYFmK8v0




Va infine menzionato Giorgio di Palma (1981), già citato nello Step #27, giovane ceramista di Grottaglie, premiato nel 2017 dall’ICMEA (international ceramic magazine editors association) con il Fule Prize durante il concorso mondiale per ceramisti emergenti. Le sue opere sono esposte in numerosi musei e collezioni pubbliche e private in Europa, Asia e America, ha partecipato a diverse residenze d’artista, realizzato video e pubblicato libri che le raccontano.

http://giorgiodipalma.com/

https://vimeo.com/261089760

Step #27 - Il museo della cosa

Volendo provare a progettare un museo della ceramica, è opportuno fare riferimento al Museo della Ceramica di Grottaglie, centro che raccoglie sia l'antica tradizione artigianale grottagliese, con reperti datati tra l’VIII ed il IV sec. a.C., sia espressioni della ceramica contemporanea: esso racconta, con la mostra di manufatti, oggetti, cose, la storia di una piccola realtà rurale.
Nel museo, oltre a testimonianze di oggetti caratteristici come anfore, capasoni e manufatti di uso domestico, spazio rilevante verrebbe dedicato ai "Bianchi di Grottaglie", ai pomi, e più in generale, a ceramiche che hanno un valore più "artistico", puramente ornamentale, in modo da mostrare il contrasto tra la tradizione e le sue più recenti innovazioni. Ad esempio, sarebbero presenti le ceramiche di Giorgio di Palma, http://giorgiodipalma.com/, "ceramiche di cui non c’era bisogno", riproduzioni di oggetti di uso quotidiano, in dimensioni reali, prive di funzionalità ma cariche di significati estetici e concettuali. 
Sarebbe presente inoltre una sezione dedicata a ceramiche provenienti da altri centri ceramici pugliesi, da altre località di produzione nazionali ( es. Ferrara, Albissola, Faenza), ma anche da paesi stranieri, già brevemente presentati in questo post, in particolare alla ceramica Raku, "una tecnica di costruzione e di cottura giapponese per la fabbricazione di ciotole in argilla per la cerimonia del tè" (Wikipedia).